La sicurezza è importante e la cultura (e l’arte) sono più efficaci del carcere duro, ormai è una certezza che emerge chiaramente da questo imponente studio di Baz Dreisinger, appena tradotto in italia.
Un testo importante che fa luce su una situazione fuori dal perimetro dei diritti umani.
Ma perché allora non si fanno veri investimenti sulla sicurezza in questo senso?
I dati sono agghiaccianti
Una strategia mondiale di gestione e controllo, basata sul razzismo, sulla discriminazione economica e su utilità politiche. 88.000 dollari all’anno per tenere un giovane in carcere quando ne basterebbero meno di 11.000 per educarlo e ridarlo positivamente alla comunità come risorsa per sé e per gli altri.
“Fare questo lungo viaggio nella storia della prigione mi ha fatto riflettere, lasciandomi la sensazione di aver avuto a che fare con un piano mondiale insidioso e molto costoso. Gli Stati Uniti spendono più di 50 miliardi di dollari per il sistema correzionale. Negli ultimi vent’anni, il denaro speso per le carceri è aumentato di sei volte rispetto a quanto viene speso per l’istruzione universitaria; l’incarcerazione di un giovane costa 88.000 dollari all’anno – più di otto volte i 10.653 dollari per educarlo. Gli stati spendono più di un milione di dollari ogni anno per incarcerare i residenti di alcuni quartieri della città, soprannominati “i quartieri da un milione di dollari”. In definitiva, il denaro speso per il sistema correzionale supera il prodotto interno lordo di 140 paesi stranieri e sta progressivamente mandando in rovina diversi stati…”
(da Baz Dreisinger – Incarcerazioni di massa. Un viaggio alla ricerca della giustizia – Mimesis Ed. 2021 – traduzione di Arabella Soroldoni)
Qui la registrazione dell’incontro in diretta con Gianfranco Mormino, docente di Filosofia morale all’Università Statale di Milano e Arabella Soroldoni che ha tradotto in italiano l’opera di Baz Dreisinger.
Commenti recenti