Roberto Furlan – Vivere senza confini

18,00

A volte sembra che la vita sia soltanto una fluorescenza che si inerpica nel buio della storia. Un fuoco fatuo che appare senza un perché e senza un perché balbetta la propria inconsapevole evanescenza. Eppure un varco si apre. Nelle emozioni instabili della perdita, nella paura viscerale di non esserci più, nella disperazione impossibile della mancanza. E’ dalle ferite che esce ed entra la luce. E’ dalle parole che esce ed entra il senso. E’ dalla morte che esce ed entra la Poesia.

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Descrizione

Roberto Furlan
Vivere senza confini

Abbracciare la morte attaverso la Poesia

In copertina un disegno di Francesco Oppi
Formato 12X20 cm.
Pagine 122
CODICE ISBN 979-12-81110-05-2

BACIO

Quando l’ultimo rintocco del cuore
illuminerà l’aria
tenderò la mano verso la tua
cara mamma.
Il tempo sfuma la sua natura
assorbito dall’eternità
come un acquerello
che nel gioco delle sfumature
crea la sua arte immortale.

Quando l’ultimo raggio di luce
nutrirà i miei occhi
li aprirò ciechi verso la tua figura
caro papà.
Il tempo evapora senza fare rumore
e lascia una parte di sé,
la vita che rimane
per essere compiuta,
per essere felice,
per essere amata.

Quando l’ultimo respiro
riempirà il petto
tratterrò per sempre il profumo
della vostra esistenza,
care figlie.

Il tempo si scioglie come una nuvola,
che si fa goccia, che si fa brezza
e i sogni di un padre lieve accarezza.
Sarà eternamente mio
il profumo che ogni sera ed ogni mattina
della vostra vita
ho respirato baciandovi la fronte
chiudendo gli occhi
donando quell’attimo all’eternità
che a me succederà tra poco.

Quando l’ultimo pensiero
come un dardo infuocato lascerà la mente
ci sarai solo tu
amore mio.
Viaggerai negli infiniti spazi eterni
con l’anima mia,
che tu mi segua o mi preceda
resterai con me.

Quando l’ultima emozione
lascerà il mio corpo
ci sarò soltanto io.
Sarà il mio momento.

Gli occhi della morte
hanno il colore della verità,
e persi nei miei si fanno energia
che arriverà fino al cuore dei rimasti,
chiamando le lacrime
a sostenere il suo peso.
Non fermatele. Abbiatene cura. Rispettatele.
Solo così diventeranno di nuovo sorriso.
La mia pace, la mia nuova casa, la mia presenza.

Rugiada di luce mi aspetta…
è il bacio di Dio,
principio e fine
dell’anima che lo cerca.

(…) Si può avere una visione cristiana, come Furlan, o meno, ma certo il testo è ben articolato; ed è il frutto di uno schietto impegno autoformativo originale che si è prodotto in un percorso di studi e analisi che procede da molto tempo.
Questa lettura si completa con un’interessante serie di liriche (direi quasi ulteriori riflessioni) sul tema.
Leggetelo libera-mente e provate a farne una vostra interpretazione. Anche perché come chiosa l’Autore parlando direttamente alla Morte: “Cerco con tutte le forze di oppormi a questa idea, eppure in tutta onestà nasce in me una sorta di gratitudine, poiché nella tua ineluttabilità insegni un’arte sottile e meravigliosa, un’arte dimenticata, scansata: la disciplina della gioia”.
Panta Rei… Buona lettura

Roberto Furlan (Milano 1980), è un artigiano. Laureato in Scienze della Comunicazione ed in Filosofia, ha conseguito un master in Psicologia Costruzionista ed un Dottorato di Ricerca in Letterature Comparate. Nell’ultimo anno ha conseguito un diploma in Accompagnamento spirituale alla morte, esperienza dalla quale è nato questo libro.
Le sue pubblicazioni: Immaginario ed immaginazione nel medioevo (Luvain-la-Neuve 2009), Essere e Poesia. Una meditazione su Heidegger e Rilke (Liguori 2011), Nuvole di pane. Fra cielo e terra alla ricerca di Dio (Donada 2012), La poesia delle cose. Un sentiero poetico e filosofico nel Novecento (Raccolto Editore 2013) e Sensi Soprannaturali. La ricerca della bellezza divina nell’opera di Cristina Campo (Raccolto Editore 2014)

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