CASCINA DEL GUADO – MULINO
Venerdì 5 agosto 2022 – dalle ore 17.00 alle 20.00 – apertura straordinaria della mostra PLAY!
INGRESSO LIBERO- Aperitivo per l’Arte contemporanea al GUADO


“(…) Ecco quindi la scelta della Comune del Guado. Essa vuol testimoniare un metodo di sopravvivenza semplice e non drammatica, destinato al lavoro culturale nei confronti dell’ambiente che lo circonda e soprattutto a dare una indicazione a chi lavorando nel campo intellettuale e avendo quindi il privilegio della scelta voglia porsi fuori dal compromesso e incidere con il proprio lavoro nel tessuto sociale travagliato e abbandonato”.
(da “La rivoluzione della coscienza” – I Quaderni del Guado 1 – 1973)

“(…) L’importanza enorme che risiede nel collegamento fra l’uomo e l’arte, nel godimento che l’uomo prova e nell’equilibro che guadagna nel gustare le sue realizzazioni artistiche è fondamentale. E’ fondamentale in senso educativo, per I’enorme influenza che le espressioni artistiche esercitano sul tessuto sociale”. (…)
(da “Funzione dell’arte e sua destinazione” – I Quaderni del Guado 3 – 1973)

Anche qui puoi acquistare le edizioni storiche:
https://www.maremagnum.com

Qui la scheda dedicata al volume PLAY



Play (applicami) è il titolo del Quaderno n.7
dato alle stampe cinquant’anni dopo quelli usciti assieme alle esperienze di Guadolibro e di Guadogiornale.
(48 pagg – 16,5×23,5 cm stampato a 5 colori su carte Arjo Wiggins Keaykolour Guardsman red e Lecta Coral Book white).

La presentazione domenica 24 luglio
alle ore 17.00
al Mulino del Guado
Cascina del Guado –
Robecchetto con Induno (MI)

Con l’Autore e l’Editore sono stati invitati a intervenire Bros
e Donatella Tronelli

Seguirà aperitivo

 

“Reinserendoci con allegra baldanza, a piè pari (e a pienissimo titolo), nella storia delle edizioni d’arte contemporanea, abbiamo dato alle stampe questa raccolta di disegni con collage di Giuseppe Abbati. Un vero pro Memoria dei nostri tempi e, perché no, di quelli che non vorremmo veder venire… Felici di condividere questa “guasconata”, dedicata al Nulla imperante, inauguriamo un altro Guado, lo stesso di domani, proseguendo con le edizioni degli storici Quaderni”.
(Il Guado)

Una fitta raccolta di opere a disegno di Giuseppe Abbati contrappuntate da testi di Donatella Tronelli, Abbati stesso, Bros, F.G.A.M.O. e Francesco Oppi.

Alcune immagini del Mulino e della darsena del Guado, appena restaurati

“Un foglio dopo l’altro, non so ancora bene quanti. Il rimando immediato è al fumetto, ma all’inizio non capisci, ti confondi, ti spiazzi. Poi man mano tutto comincia a prendere logica, farsi racconto, sorta di epopea contemporanea, viaggio per sprazzi frullati dentro una società nei suoi idoli.
E allora, play. Giochiamo. E per compagni i migliori, gli amici fidati, quelli sinceri come l’infanzia perduta, la sagacia di Topolino e l’innocenza di Pluto, il ghignetto di zio Paperone e la saggezza consapevole di Gambadilegno, o Braccio di Ferro con l’esagitata Olivia… E, naturalmente, Paperino, il puro, nel cui primo piano, perplesso e desolato, parrebbe riflettersi ognuno di noi, Abbati in primis.
Perché intorno ci si scatena l’irrefrenabile vorticare d’immagini e parole, allusioni a volti noti, brutali gradassi simbolo di potere, frasi a mozzicone seminate da punteggiatura a effetto, citando, a comando o a comodo, da Lao Tse ai mass media, ai tuttologi d’andata e ritorno, politica, economia, sesso, eccetera eccetera. Satura lanx, direbbero i latini, con quanto poi è venuto a significare.
Giochiamo, sì, ma il gioco si fà duro, così dicono. E a sottolinearlo, con la pregnanza propria, c’è il nero pastoso e tragico della matita grassa, già di per sé evocativo, che immerge il segno nella carta per poi risputarlo con plastica violenza, dando impronta pittorica anche alle cancellature e riempiendo di sé persino i vuoti delle vocali. Il colore fa solo capolino, ma in brandelli dipinti o a collage, ritagliati da giornali o messaggi pubblicitari o assurde etichette d’immaginifici prodotti, caotica ma non improbabile scenografia all’interagire convulso dei personaggi.
Sfogli, e pian piano capisci come va il mondo, il tuo. E quando a ogni voltar di pagina t’imbatti in piccoli dettagli, ripetitivi da divenire iconici, quella graffetta appare simbolo alla continuità del narrare, ma quel chiodo e quella puntina finiscono col pungerti dentro.
Giochiamo. Abbati l’ha fatto per due anni, dal 2018 al 2019, forse d’input, fissando frammenti e impressioni in un diario figurale che è testimonianza ma anche sensibile precognizione, visto quanto successo dopo e continua a succedere. Da eterno ragazzo, bello e scapigliato, uso a meditare davanti alla curva d’acqua più maestosa del Naviglio Grande. E dunque, chissà, forse c’era da aspettarselo, esattamente nel senso che da Giuseppe Abbati può arrivarti di tutto, nel suo cammino in costante equilibrio sul difficile picco fra fantasia e razionalità”.

Donatella Tronelli (da PLAY, “Quaderni del Guado 7” Guado Ed. 2022 – ISBN 979-12-81110-09-0)

Questa pubblicazione d’arte, tirata in 200 copie  (il poster in 50 copie), è il numero 7 della preziosa serie, appunto, de “I Quaderni del Guado” nata nei primi anni ’70:

1 – La rivoluzione della coscienza
2 – Il melone astronautico
3 – Funzione dell’arte e sua destinazione
4 – Poetica documentale
5 – Canzoniere
6 – Traduzione del discorso di Fidel Castro del I Maggio 73 a Cuba nel XX anniversario del Moncada
(in realtà fuori collana)
7 – Play

 

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