Auguri a tutti. Auguri per la salute certamente, è la base di tutto. E lo è da almeno 200.000 anni (ma forse da molto tempo prima) per quanto riguarda la nostra specie.
Probabilmente sono nell’ordine delle
centinaia le gravi epidemie e pandemie che hanno colpito la nostra specie in questo ampio lasso di tempo. Solo tra le ultime possiamo ricordare (grazie agli storici) la febbre tifoide del 430 a.C. in Grecia, la peste vaiolosa del 165 d.C. e poi tutte le innumerevoli pesti… Nel 541 addirittura morì un terzo della popolazione del Mediterraneo (una vera pandemia, data la demografia). E poi la terribile peste nera del 1346 (con mortalità al 50%!), una vera strage che durò ben cinque anni; pensate che ci vollero due secoli per far tornare il numero degli abitanti della Terra alla quantità pre 1346.
Per non parlare delle continue epidemie di colera dell’Ottocento e Novecento in Europa, Asia e Africa e di quelle influenzali come la cosiddetta “Spagnola” (in realtà generatasi nel Kansas)
che fece più di 50 milioni di morti e le varie “asiatiche”, l’AIDS, l’AH1N1 (suina), ecc., ecc…
Non dimentichiamo poi che gli spostamenti umani hanno ucciso in continuazione, ad esempio
gli europei portarono vari morbi nelle Americhe a inizio ‘500 che fecero morire più di 2 milioni di autoctoni! E un pensiero a tutti i morti di queste terribili malattie che ci affliggono da millenni ed in particolare ai nostri coevi cari.
Quindi, ripeto, per il 2021 un grande augurio di salute per tutti! Visto che la Vita è il bene supremo.
Ma voglio andare
anche oltre, voglio augurare a tutti (ma proprio tutti, perfino a quelli che non la pensano come me o addirittura che mi odiano o disprezzano) che sia un anno di rinascita della coscienza etica e di rinascimento della mente e dei progetti umanitari e sociali, un anno, soprattutto, di maggiore coscienza del valore della Libertà.
Sì, proprio della Libertà, e mi riferisco precisamente a quella che, qui da noi, hanno conquistato a costo della stessa vita (
sì, della vita, del bene supremo della Vita!) i nostri Padri.
Hanno lottato duramente con lo sguardo fiero
e la schiena dritta per fare in modo di avere una Democrazia che garantisse le libertà fondamentali, regole che ci differenziano dagli altri animali, sposando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e creando una Legge per gli italiani che li potesse aiutare a difendersi dal terribile spettro della dittatura (qualsiasi colore o subdola forma abbia)… e così io oggi 1 gennaio 2021 auguro ad ognuno di voi di essere un po’ “partigiano”, di leggere dentro di sé il più profondo significato di Libertà. Di capire che essa va conquistata ogni giorno, con pazienza, determinazione e coscienza col sorriso sulle labbra che solo lei sa illuminare facendo brillare gli occhi.
Auguro a ciascuno di voi di trovare un proprio pensiero, un’idea personale da sostenere e propagare con sincerità
e buona fede (ma senza fideismo) avendo compreso il valore immenso del contributo al progresso della collettività che il libero pensiero porta con sé.
Auguro a tutti di trovare la forza e le risorse per costruirsi la cultura sufficiente per identificare e smontare falsi miti e idoli che, periodicamente, si presentano a difesa dei poteri e che oggi, nel Regno della Comunicazione, si fanno spesso tanto grandi da rendere difficile il riconoscerne i contorni precisi
Auguro a chi ha ruoli di responsabilità nei confronti degli altri di recuperare il senso della misura e
dell’equilibrio, il rispetto per le idee. Sì, ma per tutte le idee, altrimenti non è di fatto rispetto. Perché chi non garantisce e promuove la possibilità di esprimere le opinioni, tutte le opinioni, forse un giorno non potrà esprimere le proprie. E quel giorno i nostri Padri saranno morti un altra volta e li avremo uccisi noi.
O
ggi, 1 gennaio 2021, auguro ad ognuno di noi di contrastare con consapevolezza le diffuse aberrazioni manichee e di resistere dunque per nutrire dentro di sé ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, l’irrinunciabile valore della Libertà per poterla così difendere, tutti insieme, da chi vuole ficcarla e costringerla (forse senza nemmeno avere piena coscienza della gravità dell’atto), magari per sempre e già a corpo morto, dentro un app del telefonino.

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